Con la modifica costituzionale «diventa davvero impossibile aggirare la normativa a tutela dell'ambiente»
La tutela dell'ambiente come nuovo principio introdotto nella Costituzione italiana sarà un punto di svolta per il contestato progetto del collegamento intervallivo di Cime Bianche. Ne è convinto il Comitato Ripartire dalle Cime Bianche, da sempre contrario all'opera funiviaria che intende unire i comprensori del Cervino e del Monte Rosa e che interessa il vallone protetto e classificato sito Natura 2000.
«Con l'entrata in vigore immediata della riforma costituzionale, diventa davvero impossibile aggirare la normativa a tutela dell'ambiente», sostiene in una nota il Comitato. La riforma costituzionale conferma che «l'iniziativa economica privata è libera», ma «non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da arrecare danno» a ciò che lo Stato tutela ovvero «l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni».
La modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione approvata alla seconda lettura alla Camera con 468 voti a favore (un contrario e sei astenuti) è «un traguardo atteso da anni e che rafforza, anzitutto, la normativa in vigore», sottolinea sempre il Comitato.
«Ne prendano atto Regione, società degli impianti a fune e lobby del cemento», dice il Comitato. «Si smetta di sperperare tempo prezioso e fondi pubblici per progetti infattibili che vorrebbero rovinare fragili e straordinari ecosistemi e ci si concentri sull'ammodernamento dei numerosi impianti già esistenti e per rispondere alla crescente domanda turistica di bellezza, natura e cultura».
Clara Rossi