Ghiacciai, Arpa: male gli accumuli nevosi sul Timorion, bene sul Rutor

I risultati dei monitoraggio sugli accumuli nevosi dopo l'inverno 2022/2023

 

Misurazioni sul ghiacciaio Rutor

L'Arpa Valle d'Aosta ha terminato la prima fase del monitoraggio dei ghiacciai regionali dedicata alla misura degli accumuli nevosi nel corso dell'inverno passato, che è stato caratterizzato da "scarsità di precipitazioni soprattutto nella prima parte della stagione".

L'Agenzia si è concentrata su due ghiacciai. Sul Timorion (Valsavarenche) gli accumuli dell'inverno 22/23 ammontano a circa il 70 per cento della media del periodo (910 mm). Il manto nevoso calcolato ha uno spessore variabile tra 120 e 260 centimetri nella quota di accumulo (quota media di 3.350 metri) e tra i 30 e i 260 centimetri alle quote inferiori. L'accumulo specifico equivale, secondo i calcoli, a 630 mm di acqua. Per il Timorion l'inverno 22/23 è stato il quarto peggiore per valore di accumulo da ventitré anni a questa parte.

Migliore la situazione del ghiacciaio del Rutor il quale, grazie alla sua collocazione sul confine con la Francia, beneficia di più degli apporti delle perturbazioni provenienti dall'Atlantico. Sulla base di 192 misure manuali e 401 misure estratte dal dataset Gpr, l'accumulo medio risulta di 411 cm (con minimi di 210 cm alla fronte destra e massimi di 670 cm nell'ampio plateau sommitale). L'accumulo specifico nel caso del Rutor è pari a 1882 mm di equivalente d'acqua, valore che colloca l'inverno passato al terzo posto per abbondanza di massa nel periodo di monitoraggio (19 anni).

 

 

C.R.

 

 

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