Precipitazioni scarse e fusione prolungata: bilancio di massa negativo per i ghiacciai Timorion e Rutor
Un inverno scarso di precipitazioni seguito da stagioni di intensa e prolungata fusione: ancora una volta, lo stato di salute dei ghiacciai valdostani appare precario. Le più recenti informazioni sulla situazione arrivano dal monitoraggio dell'Arpa Valle d'Aosta riferito alla stagione invernale 2022/2023.
Ortomosaico a colori elaborato da Arpa Valle d'Aosta. Con i differenti colori è evidenziata la posizione della fronte nel 2005 (ciano), 2010 (giallo), 2015 (rosso) e 2022 (arancione).
"Nel tardo inverno e inizio primavera - spiega il rapporto - alcuni apparati glaciali, in particolare quelli rivolti verso il confine italo-francese hanno potuto beneficiare di apporti nevosi più cospicui, legati al transito di masse d'aria umida di origine atlantica". Inoltre, evidenzia l'Arpa, "nonostante le nevicate ricevute in extremis, il quadro complessivo dello stato di salute dei ghiacciai valdostani rimane comunque allarmante, con scarse precipitazioni invernali e stagioni di intensa e prolungata fusione".
I rilevamenti dell'Arpa si sono concentrati sul ghiacciaio Timorion della Valsavarenche e sul Rutor, a La Thuile. Per entrambi il bilancio di massa è negativo. Nel primo caso il valore di accumulo nevoso dell'inverno passato è al quarto posto tra i più bassi dell'intera serie di misurazioni che dura da 23 anni. Per il Rutor la situazione è "meno critica rispetto a quella del Timorion", tuttavia anche per questo ghiacciaio, che beneficia delle correnti provenienti dall'Atlantico, il dato è il quarto peggiore della serie temporale.
Il monitoraggio dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente evidenzia che "oltre alla riduzione della massa glaciale e l'arretramento delle fronti, prosegue la frammentazione degli apparati, l'emersione di isole rocciose più o meno ampie e l'aumento della copertura detritica che aggraveranno ulteriormente le dinamiche di fusione future".
Elena Giovinazzo
