L'associazione ribatte alle affermazioni secondo cui la discarica di Brissogne si sta esaurendo come conseguenza del referendum contro l'inceneritore
«Una tesi semplicistica e profondamente fuorviante, che Valle Virtuosa intende smentire con forza». Così l'associazione commenta l'idea «che in questi giorni è tornata a circolare, anche per voce di un rappresentante sindacale» secondo la quale «la discarica di Brissogne si sta esaurendo a causa del referendum popolare che, dodici anni fa, ha impedito la costruzione di un inceneritore in Valle d'Aosta».
In una nota, insieme a Legambiente e Isde VdA, Valle Virtuosa osserva che «se la Regione avesse promosso una raccolta porta a porta con tariffazione puntuale, come richiesto dalla normativa vigente, oggi si arriverebbe a differenziare oltre l'85% dei rifiuti, riducendo drasticamente il conferimento in discarica». Il problema dunque non è il referendum, ma le «scelte politiche sbagliate» compiute in dodici anni, dice l'associazione.
«Il referendum che ha fermato l'inceneritore non è stato un errore - prosegue la nota -, ma un atto di lungimiranza collettiva a tutela della salute pubblica. È la mancata volontà politica di seguire la strada della sostenibilità ad averci condotti oggi sull'orlo della saturazione della discarica».
Valle Virtuosa, Legambiente VdA e Isde VdA chiedono «con urgenza che la Regione adotti una strategia coraggiosa e coerente per la riduzione dei rifiuti, la giustizia tariffaria e la salvaguardia ambientale.
C.R.