Scuola, in Valle d'Aosta 4,8% di alunni con disturbi specifici dell'apprendimento

Scuola, in Valle d'Aosta 4,8% di alunni con disturbi specifici dell'apprendimento

 

Sono complessivamente 254.614 le alunne e gli alunni delle scuole italiane di ogni ordine e grado con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), pari al 2,9 per cento del totale della popolazione studentesca dell'anno scolastico 2016-2017. È quanto emerge dalla pubblicazione dedicata agli “Alunni con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (Dsa) nell'a.s. 2016/2017”, pubblicata sul sito del Miur e curata dall'Ufficio Statistica e Studi.

La percentuale più alta di alunne e alunni con DSA si trova nella scuola secondaria di I grado: sono il 5,40 per cento dei frequentanti, contro il 4,03 per cento della secondaria di II grado e l'1,95 per cento della primaria. Le scuole dell'infanzia hanno trasmesso dati riguardo a casi sospetti di disturbi specifici dell'apprendimento: si tratta di un numero esiguo, 774 bambine e bambini nel 2016/2017, pari allo 0,05 per cento del totale dei frequentanti.

A livello territoriale, i DSA sono maggiormente presenti nelle regioni del Nord-Ovest (4,5 per cento sul totale della popolazione studentesca), seguite dalle regioni del Centro (3,5 per cento), del Nord-Est (3,3 per cento) e del Sud (1,4 per cento). I valori più elevati si rintracciano in Liguria (4,9 per cento), Valle d'Aosta (4,8 per cento), Piemonte e Lombardia (entrambe 4,5 per cento). Le percentuali più basse, invece, si rilevano in Sicilia (1,1 per cento), Campania (0,9 per cento) e Calabria (0,7 per cento).

Il disturbo mediamente più diffuso è la dislessia (42,5 per cento delle certificazioni), anche se più disturbi possono coesistere in una stessa persona. Seguono le certificazioni per la disortografia (20,8 per cento), quelle per la discalculia (19,3 per cento) e quelle per la disgrafia (17,4 per cento).

Dal 2010-2011 al 2016-2017 si osserva, infine, una notevole crescita delle certificazioni di DSA dovuta all'introduzione della legge 170 del 2010 grazie alla quale la scuola ha assunto un ruolo di maggiore responsabilità nei confronti delle alunne e degli alunni con questi disturbi, con più formazione per il corpo docente e una sempre maggiore individuazione dei casi sospetti.


Clara Rossi

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