Caldo, sovraffollamento, strutture fatiscenti: l'estate micidiale nelle carceri

L'appello di Mattarella, i suicidi tra le sbarre come emergenza sociale e un sistema da tempo malato che nessun sembra voglia far guarire

Casa circondariale di BrissogneL’estate 2025 ha portato ondate di calore record in tutta Italia, con temperature oltre i 40 °C in numerose città italiane. Queste condizioni non hanno certo risparmiato gli istituti penitenziari, dove l'assenza o la rottura degli impianti di climatizzazione trasforma ogni cella in una "fornace" per chi vi è recluso.

Una situazione insostenibile, aggravata dal cronico sovraffollamento di molte carceri. La popolazione carceraria (dati del Ministero della Giustizia) al 30 giugno scorso è di 62.728 persone rispetto ai 51.300 posti regolamentari. Alcuni istituti superano il doppio della capienza regolamentare. Almeno 9.300 sono in attesa di giudizio mentre i ristretti condannati in via non definitiva sono quasi 5.800.

Un numero sempre maggiore di studi confermano che le alte temperature hanno un effetto negativo sulla salute mentale con stress, depressione, ansia, aggressività e un possibile aggravamento di patologie mentali già esistenti. Tutto questo in una realtà di convivenza forzata e sovrappopolazione che già mischia detenuti con disturbi psichiatrici e detenuti comuni in un contesto di servizi medici sottodimensionati, infrastrutture fatiscenti, carenza di personale.

Secondo dati di Ristretti Orizzonti, quest'anno si sono verificati 38 suicidi. E a togliersi la vita non sono solo detenuti, ma anche agenti della polizia penitenziaria.

Proprio in questi giorni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di «situazione insostenibile» e sottolineato come i suicidi in carcere siano un problema sociale. E così gli appelli da parte di associazioni e Garanti dei detenuti si moltiplicano per far sì che sia lo Stato prima di tutti a rispettare la legge e la Costituzione italiana, ricordando il principio di umanità della pena e della sua funzione rieducativa.

 


Marco Camilli

 

 

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