Da oggi i valdostani faranno la spesa su internet

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alveare

Etica, altruismo e qualità: questi i fondamenti del progetto "L'Alveare che dice Sì!" che approda in Valle d'Aosta. Un gruppo di acquisto di persone riunite dagli stessi valori che persegue obiettivi comuni avvalendosi di una rete efficace e consolidata per mettere in pratica un nuovo modo di consumare: questo, in sintesi, il cuore del progetto.

L’"Alveare" è un punto di distribuzione dove produttori locali e consumatori si incontrano all'insegna del rapporto umano diretto per il ritiro dei prodotti agroalimentari ordinati.

Nasce in Francia nel 2011 estendendosi oltralpe con più di 900 sedi e nel 2015 raggiunge l'Italia con 160 Alveari all'attivo. Dal mercoledì scorso è presente anche in Valle d'Aosta presso l'"Arena Croix Noire" con appuntamento settimanale per le consegne davanti all'omonimo Bar Ristorante.

Il consumatore si iscrive sul sito www.alvearechedicesi.it e seleziona il punto di distribuzione. Ogni settimana effettua gli acquisti comodamente da casa e il mercoledì pomeriggio dalle 17:30 alle 18:30 ritira i prodotti. Stretta la mano al produttore, il gestore dà effetto al pagamento.

Christian Cerva “Gestore di Alveare” ha creduto nel progetto e costruito attentamente una rete certificata di produttori locali e di membri consumatori mantenendo equilibrio tra vicinanza geografica e prodotti simili. Il Progetto (supportato da una rete di persone aderenti all’associazione no profit COEMM Int'l) prevede ora l’estensione capillare della rete di Alveari in tutta la valle, all’insegna della collaborazione collettiva globale.

L'Alveare che dice Sì! si ispira ai virtuosi "G.A.S." (Gruppi di Acquisto Solidale) conservando i valori del mangiare sano, la filiera corta e il potere dell'unione delle persone. Si distingue con un'efficiente community interattiva che comprende notizie, blog, social, ricette ecc. ripristinando un importante equilibrio tra la tecnologia di uso comune, il rapporto umano e la natura. Questi presupposti, uniti in un reciproco rapporto di fiducia, favoriscono lo scambio di idee e del sapere e la nascita di iniziative (Porte Aperte ai produttori, "Alveritivi", corsi e laboratori, progetti trasversali sociali e scolastici…). Si concretizza un’alternativa alla grande distribuzione che rende accessibile un'alimentazione locale di qualità al più gran numero di persone con conseguenze sulla salute, economiche, etiche ed ecologiche, partendo dalla microeconomia delle piccole realtà e l'artigianato locale.

 

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