AOSTA. Giorgio Giovinazzo, presidente del CCS Cogne, è categorico: lo sgombero dei locali usati all'interno del Palazzo Cogne, ad Aosta, «non è accettabile e tantomeno immaginabile».
Il circolo che presiede è il principale fruitore dello storico edificio che, stando ad una perizia di due anni fa, non dovrebbe essere utilizzato per problemi strutturali tanto che l'ex assessore regionale Stefano Aggravi ne ordinò lo sgombero. Per Giovinazzo tuttavia quell'ordine è «a diro poco avventato e insostenibile» perché le criticità strutturali rilevate «non riguardano gli ambienti che l'associazione utilizza per le proprie attività». Secondo una controperizia svolta su incarico del CCS stesso, le «criticità strutturali (poche decine di mq su 1.500 che il circolo utilizza) sono davvero minime e sanabili con modesti interventi preventivi di messa in sicurezza che questo istituto - dice il presidente - è in procinto di eseguire».
«La posta in gioco è altissima», sottolinea Giovinazzo ricordando anche che «l'ex Cral Cogne rappresenta in Valle d'Aosta un patrimonio solidaristico, aggregativo e culturale unico nel suo genere e va tutelato. Chiederemo l'istituzione di un tavolo di concertazione dove potremo far valere le nostre ragioni facendo onore alla causa di questo circolo».
E sulle intenzioni dell'Amministrazione regionale di procedere con un bando di valorizzazione, Giorgio Giovinazzo risponde: «il CCS per ben due volte è stato l'unico soggetto interessato al processo di valorizzazione».
E.G.