Coronavirus, all'ospizio Père Laurent di Aosta decessi triplicati e 15 malati sospetti. La Procura indaga

Molti dipendenti sono in malattia. Il coordinatore della struttura: per 10 giorni senza mascherine, camici e guanti

 

Refuge Père Laurent

AOSTA. Un insolito numero di decessi concentrati nell'ultimo mese, quello che coincide con l'esplosione della pandemia Coronavirus in Valle d'Aosta, e altrettanti anziani con sintomi sospetti in attesa dei risultati del tampone. Senza contare i 5 dipendenti già risultati  positivial Coronavirus su 25 in malattia. Questa la situazione al refuge Père Laurent di Aosta.

A fotografare la situazione dell'ospizio di Aosta è il coordinatore Massimo Liffredo, che spiega all'Ansa: «nell'ultimo mese ci sono stati 15 morti, il triplo rispetto alla media. Due pazienti sono morti per il Covid-19, gli altri non sappiamo».

Gli utenti malati «sono stati isolati ma abbiamo problemi nella gestione, ci manca il personale» perché «su 60 dipendenti ci sono 25 malati e cinque ufficialmente positivi al coronavirus. Abbiamo anche assunto degli operatori - aggiunge - ma in questo momento alcuni non se la sono sentita di iniziare a lavorare». Lo stesso Liffredo ammette che «a inizio marzo avevamo delle scorte di mascherine, camici e guanti che sono terminate in fretta. Per una decina di giorni siamo rimasti "scoperti", non c'era modo di comprare nulla. Il 20 marzo sono arrivate le prime forniture da parte della Protezione civile».

Ora la Procura di Aosta, viste anche le lamentele del personale sulla situazione nella struttura, ha iniziato ad indagare con un fascicolo attualmente senza indagati né ipotesi di reato.

 

Marco Camilli

 

 

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