Il Comitato del referendum 2007: i problemi di 13 anni fa riemersi con l'attuale emergenza Covid
AOSTA. Nel novembre 2007 i valdostani furono chiamati ad esprimersi sulla costruzione di un nuovo ed unico ospedaliero. Il referendum fallì: solo il 27% degli elettori andrò a votare. Così ci fu il via libera ai lavori di ampliamento ad est dell'ospedale Parini di Aosta, con tutto ciò che ne è conseguito tra costi lievitati e inchieste giudiziarie. A quasi tre lustri di distanza, nel mezzo di una pandemia che ha stravolto il mondo e di nuovi studi che stimano nel 2040 la fine dei lavori di ammodernamento del nosocomio di viale Ginevra, l'argomento è di nuovo attuale. E così torna a farsi sentire anche il Comitato che nel 2007 sostenne il progetto del nuovo ospedale.
"Il rilancio, dopo tanti anni di silenzio colpevole, del dibattito sulle ipotesi di nuovo ospedale o di rifacimento e ammodernamento del Parini, è un dato di fatto importante", dice in una nota il Comitato per il sì aggiungendo che "il continuo rimaneggiamento, costato più di 100 milioni di euro, non ha risolto molti dei problemi che già 13 anni fa si manifestavano e che l’attuale emergenza Covid ha clamorosamente fatto riemergere". In più "l'ampliamento ad est, al di là della controversa realizzazione del parcheggio (e del condominio soprastante), non è, ad oggi, iniziato; ha comunque contribuito alla realizzazione di numerosi progetti e modifiche agli stessi che hanno portato nelle casse dei progettisti significativi introiti".
La questione, dice il Comitato, dovrà essere affrontata nella prossima campagna elettorale e durante la legislatura che verrà. "Nel corso della campagna elettorale, le forze politiche non potranno esimersi dal presentare proposte e soluzioni riguardo alle scelte in termini di sanità ospedaliera, integrandole con le ipotesi che già qualcuno in questi stessi giorni ha introdotto, riguardo alla interazione della sanità territoriale. Dopo aver tentennato per 13 anni non è, quindi, accettabile una svolta decisionale improvvisa che potrà essere solo improvvida".
Clara Rossi