Covid: Valle d'Aosta 'isola' gialla del Nord, ma i contagi aumentano

Indice Rt sopra l'1 e alta probabilità di progressione della pandemia. Intanto Lavevaz proroga le misure regionali di gestione dell'emergenza

 

AostaAOSTA. Il quadro generale della situazione epidemiologica è in peggioramento anche in Valle d'Aosta. L'indice Rt è anche questa settimana in aumento, l'incidenza dei casi sta salendo e la classificazione di rischio indica una alta probabilità di progressione.

Valle d'Aosta isola gialla nel Nord Italia

Secondo il 42esimo report di monitoraggio di Ministero della Salute, Iss e Cabina di regia in Valle d'Aosta l'indice Rt medio sui 14 giorni è a 1,21 (con un range da 0,9 a 1,57) e l'incidenza dei casi cresce fino a 60,78 ogni 100mila abitanti. Il trend settimanale è in peggioramento sia per quanto riguarda i casi sia per i focolai. La classificazione complessiva di rischio diventa "moderata ad alta probabilità di progressione". 

Con questi dati la Valle d'Aosta sarà nei prossimi giorni un'isola gialla in un Nord Italia colorato di arancione e di rosso.

Prorogata l'ordinanza regionale sulle misure di gestione dell'emergenza

Oggi il presidente della Regione Erik Lavevaz ha firmato l'ordinanza n. 103 (scaricabile qui) con le disposizioni anti Covid in vigore dal 6 al 14 marzo. Il provvedimento conferma le misure già in vigore in queste settimane. 

"Anche se restiamo in zona gialla - avverte il presidente della Regione - si conferma un peggioramento del quadro dell'epidemia che coinvolge anche la Valle d’Aosta, così come in tutta l'Italia. Esattamente un anno fa, il virus veniva individuato anche nella nostra regione: quello che è successo allora, ci ha insegnato che il nostro territorio è vulnerabile come quelli che lo circondano, anche se i tempi e gli effetti possono essere leggermente diversi". Lavevaz invita a "essere tutti consapevoli che siamo nel pieno dell’emergenza, con un evidente impatto delle varianti e dell’allentamento dell’attenzione da parte di molti. Tutti dobbiamo essere accorti per non vanificare quanto fatto finora e rischiare di rimettere il nostro sistema sanitario sotto pressione, proprio mentre è stata avviata un'ambiziosa campagna vaccinale. Dobbiamo tutti ricordarci quello che abbiamo vissuto dodici mesi fa: solo uno sforzo collettivo ci può permettere di evitare di nuovo quella situazione".

L'andamento nazionale

Nella settimana 22-28 febbraio il 42esimo montoraggio indica una "netta accelerazione" nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente da 145,16 a 194,87 per 100.000 abitanti. Nel periodo dal 10 al 23 febbraio inoltre l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,06 (con un range 0,98– 1,20), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra 1 per la prima volta in sette settimane.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento (26% contro il 24% della scorsa settimana). Cresce anche il numero di persone ricoverate in terapia intensiva e il numero di persone ricoverate in aree medich. 

Infine si registra un "forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione aumenta (41.833 vs 31.378 la settimana precedente) e scende la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (28,8% vs 29,4%)".

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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