Dopo 10 anni il Consiglio di Stato boccia ricorso sulle tariffe delle piscine regionali

Rigettata anche la richiesta danni alla Regione per un contratto di gestione degli impianti firmato nel 2008

 

Consiglio di StatoAOSTA. A distanza di 10 anni e 3 giorni dall'inizio della controversia, il Consiglio di Stato ha definitivamente rigettato il ricorso di una società sull'adeguamento delle tariffe di ingresso alle piscine regionali.

La vicenda nasce nel 2006 con l'aggiudicazione provvisoria della gestione degli impianti natatori di proprietà regionale di Aosta, Pré-Saint-Didier e Verrès alla Regisport Scrl. Il contratto definitivo fu stipulato soltanto due anni dopo perché nel frattempo proprio quell'affidamento fu oggetto di una serie di ricorsi incrociati al Tribunale amministrativo regionale.

Una volta divenuta definitiva l'aggiudicazione, Regisport chiese alla Regione di applicare una clausola sulla revisione e l'adeguamento delle tariffe agli utenti delle piscine tenendo conto anche dei due anni trascorsi dal momento della prima aggiudicazione. Richiesta che l'Amministrazione regionale respinse portando la società a rivolgersi al Tar di Aosta, con un ricorso notificato il 15 marzo 2011, per ottenere il pagamento di oltre 70mila euro o un risarcimento danni. Nel 2012 i giudici amministrativi di Aosta rigettarono le istanze avanzate da Regisport e la società andò in appello.

Trascorsi gli anni, la causa al Consiglio di Stato è stata discussa il 24 novembre 2020 e trattenuta in decisione. Ieri è stata pubblicata la sentenza con cui i giudici hanno definitivamente respinto le richieste di Regisport. 

"Il tentativo di sostenere una retrodatazione della nascita del vincolo contrattuale al momento della prima aggiudicazione (3 agosto 2006), peraltro annullata in sede giurisdizionale nel 2007, trova ostacolo decisivo nel fatto che si trattava di un'aggiudicazione provvisoria, cioè di un atto ancora endoprocedimentale, per sua natura provvisorio e ad effetti instabili", si legge nella sentenza.

Quanto alla risarcibilità del danno, secondo i giudici "è da escludersi" che la condotta della Regione sia stata "foriera di responsabilità da ritardo".

 


Clara Rossi

 

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