L'amministrazione regionale rischia di dover pagare 8 milioni se il Tar accoglierà il ricorso di Rai Com
La Regione autonoma Valle d'Aosta ha deciso di costituirsi in giudizio dinanzi al Tar della Valle d'Aosta contro un ricorso promosso dalla Rai per ottenere un maxi risarcimento di 8 milioni di Euro.
Il ricorso fa riferimento alla legge nazionale del 1975 sulle "Nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva" e, in particolare, agli accordi per le trasmissioni in lingua francese. Rai Com spa, la società del gruppo Rai che si occupa dei diritti della tv pubblica, si è rivolta al Tribunale amminisitrativo regionale chiedendo che sia riconosciuto un corrispettivo per i programmi in lingua francese originati all'estero e ritrasmessi.
Nel ricorso, la società Rai fa riferimento a due articoli della legge 1975. Il primo citato è quello che impone alla Radiotelevisione Italiana di effettuare trasmissioni radiofoniche e televisive in francese per la Valle d'Aosta. L'altro articolo riguarda l'entità dei rimborsi per servizi speciali radiotelevisivi.
Al Tar la società Rai Com chiede di riconoscere la natura onerosa della concessione tra Rai e Regione autonoma Valle d'Aosta per riproporre i programmi in lingua francese dall'estero e, quindi, il diritto a ottenere un compenso economico. L'obiettivo finale è che il Tribunale amministrativo condanni la Regione a concordare con Rai l'importo dovuto per le prestazioni erogate nel periodo che va dal 1994 al 2009. In subordine il ricorso chiede ai giudici amministrativi di condannare l'Amministrazione regionale a pagare poco più di 8 milioni di euro più Iva e interessi.
Nel costituirsi in giudizio la Regione ha designato proprio rappresentante un legale di Varese «esperto avvocato amministrativista».
M.C.