Il green pass può diventare «un vero e proprio boomerang, considerate le innegabili difficoltà» di utilizzo
Il governo italiano «deve avere il coraggio di sancire l'obbligo vaccinale, visto che la Costituzione italiana prevede questa possibilità in situazioni come quella che stiamo vivendo». Lo afferma il Savt in una comunicazione indirizzata a Roma a proposito del green pass e della campagna vaccinale contro il Covid-19.
Con la premessa che «bisogna fare di tutto per evitare un nuovo lockdown» in quanto una nuova chiusura sarebbe «devastante a livello socio-economico», il Savt ragiona sui «dati positivi» sull'uso dei vaccini diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità e sul fatto che il green pass, Covid «immaginato per cercare di dare un nuovo impulso alla campagna vaccinale», nel concreto possa «diventare un vero e proprio boomerang, considerate le innegabili difficoltà che il suo utilizzo comportano».
La conclusione per il Savt è che «se chi è chiamato a gestire l'emergenza sanitaria ritiene, e i dati che vengono diffusi dalle massime istituzioni sanitarie sembrano fino ad oggi confermare questa tesi, che il vaccino sia l'unico strumento a disposizione per combattere la pandemia da Covid-19, deve avere il coraggio di sancire l'obbligo vaccinale».
Se così non sarà, il Syndicat valdostano invita a «evitare di approvare norme che possano alimentare divisioni e discussioni e che a volte rischiano di creare assurde contraddizioni. Soprattutto bisogna evitare di demandare le responsabilità ai cittadini e prevedere che siano le Istituzioni a farsi carico della corretta applicazione delle norme stesse. Non è infatti immaginabile - prosegue il Savt -, ad esempio, che si chieda agli esercenti, ai datori di lavoro e/o ai lavoratori stessi, di vigilare sul fatto che le persone siano in possesso del green pass. Così come ci si deve organizzare affinché le persone che scelgono per qualsiasi motivo legittimamente di non vaccinarsi, qualora non si decidesse di andare verso l'obbligo, possano praticare l'alternativa di fare il tampone ogni 48 ore. Devono essere appunto le Istituzioni a mettere i cittadini nelle condizioni di rispettare le norme e a vigilare sul fatto che tutto ciò accada. Non il contrario. E, in particolare in questo momento, tutto serve tranne che correre il rischio di alimentare le divisioni e di innalzare il livello di tensione sociale».
Elena Giovinazzo