Bando affitti 'discriminatorio', pubblicato sul sito della Regione il dispositivo della sentenza

I requisiti del bando approvato nel 2018 erano stati giudicati discriminatori nei confronti dei cittadini stranieri

 

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Sul sito della Regione Valle d'Aosta è stato pubblicato il dispositivo del provvedimento del Tribunale di Torino del 21 giugno 2021 che giudica discriminatoria nei confronti di cittadini stranieri la condotta della Giunta regionale nella creazione del bando per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione per l'anno 2018.

La pubblicazione sul sito istituzionale dell'amministrazione è infatti uno degli ordini emanati da Tribunale nei confronti della Regione, che ora ha appunto soddisfatto questa richiesta. Tra gli altri vi è anche la condanna al completo risarcimento ad ASGI-Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione dei 15000 mila euro di spese processuali e l'obbligo di riapertura del bando in questione. Lo scopo è quello della rettifica dei quattro requisiti giudicati discriminatori dal Tribunale di Torino.

La prima rettifica impone di aprire il bando agli stranieri muniti di regolare permesso di soggiorno di qualunque tipo: nel bando del 2018 la Giunta infatti aveva limitato l'accesso al contributo ai soli cittadini extracomunitari in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. Una clausola che oltre ad escludere le categorie più bisognose contrasta con l'art. 41 TU 286/98 che equipara il cittadino italiano e lo straniero titolare di un permesso di soggiorno della durata non inferiore a un anno nell'accesso alla previdenza.

In secondo luogo si chiede di esentare del requisito di assenza di proprietà su immobili ad uso abitativo in Italia o all'estero coloro che sono muniti di permesso di soggiorno per protezione internazionale o protezione umanitaria. Si richiede poi di eliminare la richiesta di oneri documentari aggiuntivi che nel bando del 2018 erano previsti per i cittadini stranieri per far fronte a una evidente discriminazione. Si impone infine di eliminare dal bando la condizione di residenza di almeno quattro anni in Regione non essendovi alcuna correlazione tra la durata di una residenza e la situazione di bisogno o di disagio e riconoscendo il diritto all'abitazione come uno dei diritti inviolabili della persona.

 

Veronica Pederzolli

 

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