Esclusi dai lavori usuranti gli addetti agli impianti a fune. Secondo il sindacato la manovra manca di coraggio
Dalla manovra di bilancio approvata dal governo Draghi «ci si aspettava maggior coraggio», in particolare sulle pensioni. Questo il commento della Segreteria confederale del Savt al testo approvato dal Cdm.
Analizzando più nel dettaglio la riforma pensionistica, il Savt esprime contrarietà all'abolizione della quota 100 e allo spostamento di due anni dell'opzione donna poiché indicano l'intenzione «assolutamente non condivisibile» di «arrivare progressivamente alla sola ed esclusiva applicazione della Legge Fornero. Tradotto: pensione di vecchiaia a 67 anni di età oppure anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne».
Un «timido segnale positivo», ma non del tutto soddisfacente, arriva dall'ampliamento delle categorie dei lavori gravosi, che tuttavia da solo non basta come criterio per ottenere il pensionamento anticipato. Inoltre, evidenzia ancora il Savt, dai lavori gravosi restano esclusi ad esempio gli addetti degli impianti a fune. Un altro aspetto positivo segnalato dal Savt è l'estensione degli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie di lavoratori e di aziende mentre preoccupa l'introduzione dell'assegno unico perché «rischia in alcune situazioni di portare ad una riduzione complessiva delle attuali agevolazioni».
Giudizio sospeso sulla manovra
Il giudizio del Savt sulla manovra è «sospeso» in attesa delle modifiche che potranno essere apportate nella fase di esame del testo. Per arrivare ad un giudizio definitivo sarà «fondamentale capire in cosa si tradurrà l'annunciato taglio delle tasse per il quale sono stati stanziati diversi miliardi di euro». Il sindacato indica la necessità di «arrivare ad una vera riforma e riduzione dell'Irpef mantenendo, comunque, il principio della progressività in base al reddito. Considerato che durante il G20 di Roma è stato raggiunto tra trionfalismi e grande soddisfazione di tutti un accordo sulla minimum tax che porterà ad una tassazione minima del 15% per le multinazionali che fatturano diverse centinaia di milioni di Euro, ci chiediamo perché i lavoratori e i pensionanti debbano continuare a pagare tasse che vanno ben oltre queste percentuali. Ci aspettiamo, quindi, un forte segnale in questa direzione».
«Per ora le nostre richieste non sono state accolte - prosegue la segreteria confederale del sindacato dei Travailleurs - e ci aspettiamo che possano trovare soddisfazione nella discussione che avverrà in aula sulla manovra». Nel corso dell'iter parlamentare il provvedimento potrà essere «migliorato in maniera importante», secondo il Savt. «Auspichiamo, inoltre, che la riforma del sistema pensionistico possa essere l'occasione per risolvere le problematiche previdenziali del Corpo Forestale della Valle d'Aosta e dei Vigili del fuoco regionali».
M.C.