La terapia è utilizzata per i pazienti Covid positivi con polmonite
L'Usl si prepara ad aumentare la somministrazione di terapia con anticorpi monoclonali per i pazienti contagiati dal Covid-19 affetti da polmonite. Una azione «necessaria per dare risposta all’aumento del fabbisogno dovuto all’incidenza della malattia», spiega la stessa azienda sanitaria.
In Valle d'Aosta i contagi sono in aumento nell'ultima settimana(+36 nell'ultimo giorno secondo il bollettino diffuso oggi) e, per far fronte alla diffusione del virus, l'azienda sanitaria ha attivato le procedure cliniche e logistiche per potenziare la somministrazione portandola a un massimo di 24 alla settimana, il doppio della capacità attuale.
«Con il primo paziente, il 25 marzo scorso, siamo stati tra i primi Centri in Italia a somministrare gli anticorpi monoclonali anti-Covid19 - ricorda il Direttore del Dipartimento delle Discipline mediche e della struttura di Medicina interna, Giulio Doveri – ed abbiamo avuto subito evidenza dell’efficacia sui nostri pazienti, tanto da proseguire nella somministrazione fino ad essere la Regione che, in termini percentuali ma anche numerici, ha utilizzato maggiormente questa terapia».
Silvia Magnani, responsabile del reparto di Malattie infettive, spiega come funziona la terapia. «Gli anticorpi monoclonali sono in grado di riconoscere gli antigeni del Coronavirus, chiamati “spike”, che il virus usa per “attaccare” le cellule – spiega la responsabile del reparto di Malattie infettive, Silvia Magnani – e l’infusione in pazienti Covid positivi che presentano determinate condizioni cliniche impedisce lo sviluppo di patologie come la polmonite a rischio di complicanze anche molto. Al fine implementare la possibilità di effettuare il trattamento precoce è importante che le persone affette da COVID 19 contattino il proprio medico di famiglia o il personale Usca».
Clara Rossi
