Obbligo vaccinale, 22 presidi denunciano: minacciati e offesi da EducaLibera

«Inaccettabile essere paragonati ai nazisti»

 

Accuse e offese messe nero su bianco e il paragone con i nazisti: 22 presidi valdostani si ribellano contro una lettera di un'associazione contro l'obbligo vaccinale dai contenuti «decisamente offensivi alla professionalità di noi dirigenti».

A segnalare l'e-mail sono, in una nota, 22 dirigenti scolastici che spiegano di aver «ricevuto sulla loro posta istituzionale in data 14 gennaio 2022 una lettera riservata a firma EducaLiberaVdA». 

I dirigenti riportano alcuni passaggi della comunicazione ricevuta. «EducaLiberaVdA scrive: "(...) Voi, come meri esecutori di ordini governativi gravemente lesivi dei diritti civili e della dignità professionale e umana, a sospendere i colleghi che esercitano il loro diritto a non vaccinarsi". E aggiungono: "Quando tutta questa situazione finirà e verrà chiesto ai vari attori di rendere conto delle azioni e delle responsabilità decisionali ed esecutive, ci si potrà avvalere della retorica frase “eseguivo degli ordini” già utilizzata durante il processo di Norimberga e immortalata successivamente dalla filosofa Hannah Arendt ne La banalità del male"».

«È inaccettabile - commentano i 22 presidi - essere paragonati ai nazisti a processo a Norimberga sia per storia personale di molti di noi sia per la professionalità che riteniamo di avere dimostrato in questi anni complicati». Per i dirigenti scolastici «paragonare le istituzioni della Regione autonoma Valle d'Aosta, di cui facciamo parte, Medaglia d'Oro al Valor Militare per il suo contributo alla guerra partigiana, al nazismo è dimostrazione assoluta di negazione della storia, un distorcimento della più agghiacciante malvagità del Novecento, oltreché della scienza, della quale è dimostrata ignoranza, cosa di incredibile gravità da parte di un'associazione che si picca di rappresentare 400 componenti della comunità educante».

«Non vogliamo certo essere chiamati eroi - proseguono nel loro sfogo -, ma sottolineare la nostra funzione e il nostro lavoro, sabati-domeniche-ferie comprese, soprattutto in questo periodo di pandemia in cui viene chiesto di gestire le classi in caso di positività in qualsiasi momento, per garantire il diritto allo studio degli alunni, anche a scapito di una normale qualità di vita di cui sono testimoni centinaia di utenti che hanno ricevuto riscontro alle loro richieste a ogni ora di ogni giorno».

I presidi respingono «al mittente» gli inviti alla disobbedienza civile così come «minacce e paragoni assurdi». E concludono: «Agiremo in ogni sede opportuna per tutelare la nostra immagine e la nostra professionalità».

 

 

Clara Rossi

 

 

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