Intanto si moltiplicano le azioni e le espressioni di solidarietà al popolo ucraino
I Comuni della Valle d'Aosta iniziano a organizzarsi per dare rifugio alle famiglie in fuga dalla guerra in Ucraina. Mentre il primo gruppo di profughi raggiunge la nostra regione, il Celva si attiva per chiedere ai sindaci di comunicare le forme di ospitalità da mettere a disposizione per assicurare un'accoglienza coordinata.
Franco Manes, presidente del Consorzio degli enti locali della Valle d'Aosta, spiega: «Abbiamo mandato una comunicazione a tutti i sindaci dove chiediamo la disponibilità per l'eventuale accoglienza di profughi». L'obiettivo è creare entro pochi giorni un elenco di strutture disponibili: centri di prima accoglienza, ma anche alberghi, alloggi e altre soluzioni di medio - lungo periodo che possono consentire i ricongiungimenti, in base a come si evolverà la situazione ucraina.
Intanto in questi giorni si moltiplicano i gesti, anche simbolici, di solidarietà all'Ucraina. Donnas ha esposto la bandiera del Paese invaso e i consiglieri comunali hanno raccolto fondi da inviare all'Unhcr; il Forte di Bard si è illuminato di blu e giallo (nella foto, pubblicata su Facebook), il sindaco di Aosta ha inviato una lettera agli ucraini residenti nel capoluogo.
Oggi è prevista inoltre una riunione del tavolo di coordinamento sulla crisi ucraina attivato nei giorni scorsi.
Clara Rossi