Il sindacato chiede un tavolo per la sicurezza nei cantieri edili
«I lavoratori edili tutti i giorni combattono una guerra nella speranza di tornare a casa dai propri familiari. Una guerra che non è giustificabile e non sono sufficienti le espressioni solidarietà e cordoglio che non ripagano la perdita di una vita umana e deve invece richiamare chi ha responsabilità ad atti concreti». Così la Filca Cisl in seguito alla morte sul lavoro di un operaio di 61 anni, Salvatore Esposito, ieri a Chambave.
Il sindacato chiede «l'immediata apertura di un tavolo di confronto tra Regione, organizzazioni sindacali e organi ispettivi per definire iniziative coordinate ed efficaci che garantiscano la sicurezza nei cantieri edili. Dobbiamo inoltre definire urgentemente quanto avviato ai tavoli regionali con l'assessore Carlo Marzi su regole condivise su appalti e finanziamenti a garanzia della sicurezza dei contratti e della legalità», anche in vista degli interventi legati al Pnrr.
«A questa strage metteremo la parola fine se avremo la capacità e la volontà di mettere al centro la persona e il lavoro. Oggi è il momento del fare», conclude Filca Cisl.
redazione