Ucraina, 300 profughi arrivati in Valle d'Aosta. Per loro bus gratuiti

Intanto continua la raccolta fondi: già donati 55mila euro

 

Autobus

I profughi ucraini presenti in Valle d'Aosta potranno usufruire gratuitamente dei mezzi pubblici su gomma per spostarsi sul territorio. La novità, comunicata oggi dalla presidenza della Regione, rappresenta l'ultima iniziativa in ordine temporale attivata per coloro che sono scappati dalla guerra e hanno raggiunto la nostra regione.

La possibilità di spostarsi gratuitamente è frutto di un accordo tra Regione e le società Svap, Arriva Italia e Vita. Per poterne usufruire è richiesto di recarsi presso l'autostazione di Aosta, in via Carrel. La procedura può essere effettuata «nei mesi di aprile e maggio, nelle giornate di lunedì dalle ore 9.00 alle ore 11.00 e di giovedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00». Per maggiori informazioni è possibile contattare il Dipartimento Trasporti e mobilità sostenibile ai numeri 0165 527652 e 0165 527666.

Potenzialmente la misura interessa 300 persone. Tanti sono infatti i migranti che dall'invasione russa e fino a questo momento hanno raggiunto la nostra regione e sono già stati registrati dal sistema di accoglienza gestito dalla Protezione civile regionale. Tra loro ci sono anche 13 bambini e ragazzi che stanno frequentando le scuole valdostane. Buona parte delle persone ha trovato alloggio grazie a contatti diretti mentre 67 sono ospiti di strutture su iniziativa della protezione civile.

Intanto continua la raccolta fondi per sostenere economicamente l'accoglienza. Secondo quanto riferito dalla Regione la raccolta, sostenuta anche da Celva, Csv e Fondazione comunitaria, è arrivata a circa 55mila euro. È sempre possibile contribuire con una donazione (IBAN IT73 G 03069 09606 100000005667, intestato a Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, con la causale "Emergenza Ucraina").

Commentando la situazione, il presidente della Regione Erik Lavevaz dichiara: «È confortante vedere quanto sia articolata e solidale la risposta dei valdostani a quest’emergenza. La vicinanza a chi è colpito da questo conflitto sta radunando molte delle nostre migliori energie: la collaborazione tra gli enti pubblici e le associazioni del Terzo settore sta dando frutti preziosi, mentre guardiamo con partecipazione a quanto avviene nello scenario di questa guerra».

 

 

Marco Camilli

 

 

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