Sanità in Valle d'Aosta: mentre i pazienti soffrono l'assessore rifiuta di farsi intervistare

Una brutta pagina di malasanità e malapolitica

 

Termometro

Mi ritrovo spesso a scrivere della sanità in Valle d'Aosta. Qualche volta dei responsabili hanno accettato il confronto e risposto alle mie domande.

Già le domande: da dove nascono? Nascono dalle numerose segnalazioni che arrivano da comuni cittadini e sanitari a vari livelli. Il personale sussurra per timore di subire ripercussioni sul lavoro, i cittadini invece urlano rassegnati.

Sulle difficoltà di alcuni reparti ospedalieri, sulla situazione in alcuni giorni, drammatica del pronto soccorso, sui pazienti che soffrono e sul personale stremato non ho ricevuto risposte. L'assessore tace. Andiamo avanti comunque: ogni venerdì, con un momento di riflessione attraverso notizie che ci arrivano dal complesso mondo sanitario valdostano.

Oggi potremmo parlare delle segnalazioni sul macchinario dell'ospedale Parini per l'ortopanoramica inutilizzabile perché guasto, sull'ormai cronica mancanza di personale, sui medici e gli infermieri che lasciano il posto poco dopo l'arrivo. Potremmo parlare di tutto questo, invece iniziamo dalla Psichiatria, reparto tanto delicato quanto dimenticato dalle istituzioni. Di Psichiatria abbiamo parlato tanto. E lo facciamo, ancora una volta, per un problema che si ripete estate dopo estate: il caldo asfissiante.

Questo pomeriggio, ore 16 circa, un termometro portato nella sala comune del reparto segnalava chiaramente una temperatura superiore a 31°C. In quel reparto le finestre non possono essere aperte per motivi di sicurezza e i pazienti sono particolarmente sensibili alle alte temperature. Il personale sanitario - sotto organico oltre che accaldato - riferisce che la situazione "dipende dalla sede centrale".

In passato ci sono stati "malfunzionamenti" durati mesi e miracolosamente risolti nell'arco di un giorno dopo la segnalazione su Aostaoggi.it. Chissà se questi stessi malfunzionamenti si verificano anche negli impianti che raffrescano le sedi assessorili. Probabilmente non lo sapremo mai perché l'assessore non risponde.

 


Marco Camilli

 

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