Tar di Aosta: interdittiva antimafia non vale per le persone fisiche non imprenditori

I giudici amministrativi accolgono il ricorso di un avvocato coinvolto nel processo Alibante e annullano il provvedimento antimafia della Questura di Aosta

 

Questura di Aosta

Le interdittive antimafia non possono riguardare una persona fisica non imprenditore: lo afferma il Tar della Valle d'Aosta annullando una interdittiva della Questura di Aosta.

La sentenza emessa recentemente dai giudici amministrativi valdostani riguarda l'interdittiva nei confronti di un avvocato aostano coinvolto nel processo Alibante insieme alla moglie e avvocato figlia del presunto boss Carmelo Bagalà.

Il provvedimento oggetto del ricorso deriva da una richiesta fatta dalla Regione alla Questura per l'erogazione dei contributi sulle perdite di fatturato per il Covid-19.

«L'informazione antimafia - scrivono i giudici nella sentenza - è uno strumento finalizzato a prevenire tentativi di infiltrazione mafiosa nelle imprese che possano intrattenere rapporti economici con l'amministrazione, a salvaguardia dell'ordine pubblico economico, della libertà di concorrenza e del buon andamento della pubblica amministrazione. Pertanto, ipotizzare l'interdicibilità di una persona fisica non imprenditore significherebbe fuoriuscire dai limiti "strutturali" dell'istituto, che da misura amministrativa di tipo cautelare e preventivo finirebbe per tramutarsi in una sorta di anticipazione di pena accessoria tipica dell'ordinamento penale (artt. 32 bis e ss. -OMISSIS-), in violazione di ogni principio di legalità formale e sostanziale e di "prevedibilità" della sanzione».

La Questura di Aosta quindi «non avrebbe potuto procedere, ai sensi degli artt. 88, co. 2, e 89 bis c.a.m., all'interdizione del ricorrente».

 

 

Clara Rossi

 

 

Pin It

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075