Stalking, l'idea di un percorso di recupero per chi vessa il partner

La questura di Aosta sta valutando con Usl e Regione un percorso per 'riabilitare' chi compie atti persecutori affinché non ripeta i propri comportamenti

 

Questura di Aosta

Raddoppiano i casi di ammonimenti firmati dal Questore e di "codice rosso" per stalking in Valle d'Aosta. Sono in ogni caso numeri limitati, da 7 a 15 in un anno, e secondo il Questore di Aosta Ivo Morelli questa crescita va considerata anche sotto una luce positiva. «Indica che le campagne per denunciare gli abusi stanno portando a risultati e che c'è maggiore fiducia verso le forze dell'ordine». Sempre più vittime di abusi sono pronte a denunciare.

In ogni caso, afferma Morelli, «dobbiamo fare qualcosa in più». Quel "qualcosa" è già allo studio della Questura che sta coinvolgendo Regione e Usl nell'attivazione di un percorso di recupero rivolto agli autori degli abusi.

L'iniziativa permetterebbe a coloro che si rendono responsabili di atti persecutori di rivolgersi a specialisti per correggere i propri comportamenti e imparare o re-imparare a gestire in maniera sana i rapporti affettivi. Sarebbe un'assistenza offerta in forma gratuita e riservata, un vero e proprio percorso di riabilitazione (con adesione spontanea) per prevenire futuri possibili abusi ed evitare altre vittime.

 

 

Marco Camilli

 

 

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