Gioco d'azzardo, respinto il ricorso di una sala slot di Quart contro il distanziometro

Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar sulla correttezza della revoca e sul mancato indennizzo economico

 

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di una sala giochi e slot machines di Quart cui è stata revocata la licenza dopo l'entrata in vigore della legge regionale sul gioco d'azzardo e del "distanziometro" rispetto ai luoghi sensibili.

Confermando in sostanza le conclusioni cui era giunto il Tar della Valle d'Aosta lo scorso anno, il Consiglio di Stato respinge la tesi della incostituzionalità della legge regionale sul gioco d'azzardo patologico. Le disposizioni regionali "non si rivelano ostative allo svolgimento delle attività di intrattenimento mediante giochi leciti sull'intero territorio regionale o su sue ampie porzioni in modo da rendere impossibile o eccessivamente difficoltoso l'accesso degli utenti", scrive il collegio.

Bocciati anche i rilievi sulla "disparità di trattamento" con il Casinò di Saint-Vincent nonché la richiesta di un indennizzo per la revoca della licenza. "La rimozione del titolo", scrivono i giudici, "discende dalla rigorosa applicazione di una progressivamente restrittiva disciplina legislativa regionale". Questo tipo di autorizzazioni "non creano un rapporto bilaterale fra amministrazione e cittadino" e "sono condizionate nella loro durata secondo le variazioni dello stato di diritto e di fatto sussistente al momento del loro rilascio". Nel caso in questione dunque non c'è diritto a un indennizzo.

Infine, valutando le limitazioni introdotte alle attività di gioco d'azzardo rispetto a luoghi sensibili, si rifà "alla costante ed univoca pregressa giurisprudenza amministrativa, applicabile anche alla fattispecie considerata, circa la legittimità della previsione di limiti geomorfologici ed urbanistici connaturati alla oggettiva natura dei luoghi (in origine secondo il loro valore culturale e ambientale, in questo caso, in base alla loro distanza da siti “sensibili” individuati secondo espresse previsioni di legge) che assicurino una ragionevole e proporzionata ponderazione fra la libertà di esercizio dell'attività commerciale in esame e le superiori esigenze delle comunità territoriali interessate".

 

 

Clara Rossi

 

 

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