Le valutazioni negative sono emerse da una relazione della Corte dei Conti su bilanci regionali sulla sanità e spesa pro-capite
Il basso punteggio ottenuto dalla Valle d'Aosta nella valutazione dei bilanci regionali sulla sanità, compiuta dalla sezione Autonomie della Corte dei Conti, è dovuto alle caratteristiche del territorio e alla particolare organizzazione. Lo afferma l'Usl valdostana commentando la relazione di analisi sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) per il 2021.
"Alcuni indicatori utilizzati risultino penalizzanti per la Valle d'Aosta in quanto le peculiarità geografiche, demografiche e organizzative del territorio valdostano non possono rientrare nella griglia standardizzata", dice Usl. Ciò "contribuisce all'esito negativo dei punteggi ottenuti".
L'azienda sanitaria sottolinea come "anche i dati del finanziamento procapite più alto della media sono collegati alle dimensioni della regione ed ai maggiori costi connessi alla impossibilità di economie di scala. Infatti il nostro dato è allineato (più basso) a quello di Trento. Inoltre in un momento in cui in Italia si parla di un finanziamento del SSN largamente insufficiente, essere sopra la media grazie ad un finanziamento più adeguato è un punto a favore".
La Valle d'Aosta in ogni caso "si sta allineando gradualmente alle griglie Lea nazionali" elaborate per Regioni in cui la sanità è finanziata dal Fondo sanitario nazionale e sulla base di indicatori "costruiti negli anni per le Regioni ordinarie. Basti pensare - conclude l'Usl - all'applicazione del DM 70 che ha standard non applicabili ad una Regione di 125.000 abitanti, ma che per la propria conformazione geografica e lontananza dai grandi centri universitari deve garantire servizi essenziali ai propri cittadini (con standard naturalmente diversi dai numeri medi nazionali)".
Clara Rossi
