'Cambiare sistema di recapito delle raccomandate dell'Ufficio Invalidi Civili'

La richiesta di Federconsumatori, Cgil, Slc, Spi e Patronato Inca

Attivare un accordo tra i servizi privati di posta e l'azienda Poste Italiane per il ritiro delle comunicazioni agli invalidi civili: lo chiedono Federconsumatori, Cgil, Slc, Spi e Patronato Inca.

«L'ufficio Invalidi Civili - spiegano in una nota - utilizza per inviare eventuali comunicazioni Le Poste private, che spesso non trovandoti a casa ti invita a presentarti ad Aosta in Via Chambery per ritirare la raccomandata relativa alle comunicazioni di esiti riguardanti domande di invalidità civile. Quindi, una persona con disabilità e magari non abitante ad Aosta per capire come muoversi e per rispondere ad eventuali richieste (spesso la documentazione deve essere prodotta entro 30 giorni al Servizio Invalidi) deve recarsi magari da comuni della Bassa o dell'Alta Valle fino ad Aosta per ritirare la raccomandata, che rimane ferma ad Aosta per 15 giorni per poi essere rinviata di nuovo agli interessati (e magari in quel lasso di tempo scadono i termini per presentare eventuale altra documentazione)».

«Stupisce che in una regione di montagna come la nostra - proseguono -, non si sia pensato ad un accordo tra Posta privata e Poste Italiane S.p.A. che, in caso di non ritiro, la missiva in oggetto sia resa disponibile presso un Punto di Poste Italiane S.p.A., presente in tutti i comuni non solo della nostra regione, ma in tutta Italia».

Federconsumatori, Cgil, Slc, Spi e Patronato Inca sollecitano anche un intervento dell'assessorato regionale alla sanità e dell'Usl.

 

 

C.R.

 

 

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