Da inizio anno anche 6 agenti penitenziari si sono tolti la vita. Uilpa: una carneficina che ha evidenti responsabilità politiche e amministrative
Un detenuto italiano di circa trent'anni si è tolto la vita nella cella del carcere di Rebibbia, a Roma. Si tratta del 59esimo detenuto che si suicida in carcere da inizio anno. Nel 2024 inoltre sei agenti di polizia penitenziaria si sono tolti la vita.
«Si tratta di una carneficina - afferma Gennarino Di Fazio, segretario generale Uilpa - che ha evidenti responsabilità politiche e amministrative: 14.500 detenuti in più rispetto ai posti disponibili, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, carenze nell'assistenza sanitaria e psichiatrica, illegalità diffusa e disorganizzazione imperante non si possono affrontare con le chiacchiere del Governo, cui assistiamo anche in queste ore. Il commissario straordinario all'edilizia penitenziaria è già fallito negli anni passati e di certo, anche questa volta, per stessa ammissione del Guardasigilli, Carlo Nordio, non potrà produrre effetti, se non a lungo termine».
Secondo il sindacalista «se il Governo Meloni proprio voleva aggiungere un commissario straordinario ai 59 già nominati, poteva prevederne uno all'emergenza carceraria».
M.C.



