Affidamento figli minori, Genitori Separati: tribunale Aosta applichi il Codice

«Al Tribunale e alla politica compete la tutela dei cittadini, soprattutto se minorenni, senza distinzione di sesso e stato genitoriale»

 

«Il Tribunale di Verona, il mese scorso, ha applicato l’art. 473-bis.39 c.p.c. (modificato nel 2022 con la riforma Cartabia) ad una madre che aveva portato all’estero il figlio per non farlo vedere al padre» e ad un padre «che, senza valido motivo, non rifondeva alla madre la sua quota delle spese straordinarie per i figli». In Valle d'Aosta tuttavia «quest’articolo del codice non sembra ancora conosciuto». Lo segnala in una nota l'associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori aps.

«Non ci sono più scuse per il Tribunale di Aosta - si legge -, che, una volta che venuto a conoscenza delle azioni delittuose (negazione del diritto di visita genitore-figli) da parte del genitore collocatario (quasi al 100% in VdA è la madre), si giustifica con pretesti palesemente non corrispondenti al vero e, comunque, quasi mai documentati (malattia, rifiuto dei minori, impegni extrascolastici, compleanni, ...)». In aggiunta il genitore penalizzato «spesso viene perfino condannato a rimborsare le spese legali all’altro genitore, quello che viola le disposizioni del Tribunale».

Secondo l'associazione serve agire con «severità» nei confronti dell’obbligato al mantenimento» in caso di inadempienza «tenendo presenti, però, tutte le eccezioni previste dal codice civile e, in specifico, le sue reali condizioni reddituali, anche quando non sono dipendenti dalla sua volontà», compresi mutui per la casa coniugale, spese per la nuova abitazione dopo la separazione, spese per il mantenimento, spese per il lavoro oltre che «il diritto alla difesa per sé e per i figli». 

L'associazione Genitori separati pone anche il tema delle spese legali e del patrocinio a spese dello Stato concesso al genitore che riceve il mantenimento «nella totale mancanza preventiva (purtroppo, prevista dalla legge) di verifiche da parte degli organi competenti» ed «essendo nota l’elevatissima percentuale di lavoro in nero».

«In Valle d’Aosta - prosegue la nota - avvengono inspiegabilmente troppi suicidi tra i genitori separati, tenuti nascosti all’opinione pubblica, per il silenzio stampa preteso, di fatto, sia dall’assessorato ai servizi sociali, che dalle forze dell’ordine, sui quali non si apre mai un fascicolo per verificare se il gesto sia stato indotto da qualcuno. La disperazione, l’emarginazione e la fragilità del genitore suicida, estromesso dalla vita dei figli e ridotto ad una vita "da barbone" sono la conseguenza, quasi sempre, di una precisa causa. L’Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori chiede, con questa pubblica denuncia, una puntuale risposta dal Tribunale e dalle forze politiche, a cui compete la tutela dei cittadini, soprattutto se minorenni, senza distinzione di sesso e stato genitoriale».

 


E.G.

 

 

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