Immigrati gara di solidarietà in Austria. Germania stanzia 3 miliardi

 

Papa: ogni parrocchia ospiti una famiglia. Onu: basta xenofobia

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Gara di solidarietà tra Austria e Germania per accogliere i migranti partiti dall'Ungheria. Un convoglio di circa duecento auto, guidate da volontari, è partito nella giornata di domenica da Vienna per distribuire aiuti ai migranti in arrivo e anche trasportare i rifugiati. Mentre la polizia ungherese ha avvertito che gli attivisti rischiano di incappare nel reato di traffico di esseri umani sebbene poi le stesse forze dell'ordine non abbiano effettuato, nella giornata di domenica, alcun fermo. Insomma l'Ungheria non molla la linea dura. Altri profughi sono arrivati in treno a Hegyeshalom, al confine tra Ungheria e Austria, e vengono fatti salire su altri treni diretti a Vienna e Monaco senza biglietti. Ma arriva l'sos della Baviera che ha chiesto che le altre regioni del Paese condividano lo sforzo di accoglienza dei migranti.

Una portavoce ha detto che "Monaco e la Baviera non possono farcela da soli". E la Germania stamattina ha fatto sapere che stanzierà tre miliardi di euro per comuni e stati per fronteggiare tale emergenza. Il governo austriaco ha fatto sapere che tornerà in maniera graduale a controllare i rifugiati in arrivo dal Medio Oriente che vogliono attraversare la frontiera con l'Ungheria. "Passo dopo passo, dobbiamo tornare da una situazione di emergenza a una di normalità che sia conforme alla legge e dignitosa per le persone" ha segnalato in un comunicato il cancelliere federale austriaco, Werner Faymann, dopo aver parlato con la cancelliera Angela Merkel.

Nelle stesse ore un'altra tragedia si consumava nel Canale. Un gommone carico di migranti si è sgonfiato fra le onde del mare e venti persone sono cadute in acqua. Non c'è stato nulla da dare. La nave della Marina Militare Dattilo ha soccorso 107 migranti a bordo del gommone e li ha subito trasbordati su due unità della Capitaneria di porto. Poi, sono proseguite le ricerche dei dispersi. Ma nessun corpo è ancora emerso dal mare, nel tratto che si estende a trenta miglia dalle coste della Libia.

Sull'emergenza umanitaria dei migranti è intervenuta l'Onu. I Paesi dell'Unione europea "devono trovare velocemente un approccio comune per condividere equamente le responsabilità" e per contrastare "con forza e senza alcun rinvio" ogni forma di violenza e razzismo, ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, parlando oggi con i leader di diversi Paesi europei, come riferisce il suo portavoce. E ha aggiunto preoccupazione"per la crescente xenofobia, discriminazione e violenza contro i migranti e i rifugiati in Ue". L'Onu, ha assicurato Ban, continuerà ad offrire "supporto per sviluppare una risposta che sia efficace, perseguibile e in linea con i diritti umani universali", compreso il diritto di asilo.

Sempre nella giornata di ieri è risuonato con forza l'appello del Papa. "Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma. Lo faranno anche le due parrocchie del Vaticano", ha detto Papa Francesco all’Angelus in San Pietro in favore dei migranti.

 

Clara Rossi

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