Più controlli contro i furbetti dell'edilizia popolare in Valle d'Aosta

Più controlli contro i furbetti dell'edilizia popolare in Valle d'Aosta

 

Arer e Guardia di finanza hanno firmato un accordo per controlli mirati e veloci sui redditi degli assegnatari "sospetti"

AOSTA. Stanare i "furbetti" dell'edilizia residenziale popolare è l'obiettivo dell'accordo stretto dall'Azienda regionale per l'edilizia residenziale con la Guardia di finanza di Aosta.

Il protocollo d'intesa è stato firmato questa mattina dal generale Gustavo Ferrone, Comandante regionale della Gdf, e Patrizia Diemoz, presidente dell'Arer, e consentirà di avviare controlli mirati e più veloci sui redditi degli assegnatari delle case a canone agevolato per verificare che non ci siano abusi.

«Si dà avvio ad una collaborazione che permetterà al nostro ente di avere degli strumenti di controllo che fino ad oggi non sono stati sufficienti - spiega Diemoz - . In sostanza l'Arer potrà fornire alla Guardia di Finanza i nominativi degli assegnatari nei confronti dei quali emergono fondati dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni o della documentazione presentata; la Guardia di Finanza potrà controllare gli utenti segnalati dall'Arer per individuare ogni utile elemento indicativo della capacità contributiva come ad esempio l'attività lavorativa, il tenore di vita, la proprietà di beni, l'uso di autovetture».

I controlli delle Fiamme gialle riguarderanno le autocertificazioni dei beneficiari degli alloggi «in modo da garantire - aggiunge il gen. Ferrone - l'assegnazione ale famiglie davvero bisognose, sanzionando chi non ha alcun diritto».

Nei confronti di chi verrà colto in fallo scatterà il ricalcolo del canone e verrà chiesto il recupero delle somme dovute, il risarcimento dei danni ed il rilascio dell'alloggio.

«Non è accettabile - riprende Diémoz - che oggi ci siano appartamenti assegnati a soggetti che hanno la titolarità ma vivono da altre parti, che nascondono le proprietà immobiliari, che tengono vuote case che potrebbero servire alle persone in lista d'attesa o che truccano le dichiarazioni dei redditi. L'azione deve essere di quella di ripristinare una maggior legalità a beneficio di tutte le persone oneste».

 

Elena Giovinazzo

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