'ndrangheta in Valle d'Aosta, "forte attenzione" della Direzione antimafia

'ndrangheta in Valle d'Aosta, "forte attenzione" della Direzione antimafia

Nell'annuale relazione della Dna si parla di famiglie del mandamento di Reggio Calabria che agiscono "da tempo"

AOSTA. Si parla anche della Valle d'Aosta nell'ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia, presentata ieri a Roma dal Procuratore nazionale antimafia e terrorismo Franco Roberti. Le preoccupazioni della Dna sono rivolte ai collegamenti tra la nostra regione e le famiglie della 'ndrangheta in Calabria e in particolare nella zona del Reggino.

"Forte attenzione - riporta la relazione - vi è stata anche con riguardo alla presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, piccola regione ove, da tempo, agiscono famiglie facenti riferimento soprattutto al mandamento tirrenico di Reggio Calabria".

Nel documento viene ricordata l'inchiesta partita lo scorso anno da Reggio Emilia che ha toccato anche Aosta e la Calabria con il sequestro di vari beni. "Il 12 gennaio 2015 - ricapitola la relazione - la Guardia di Finanza di Reggio Emilia, Torino, Aosta e Crotone, ha eseguito il provvedimento di sequestro beni emesso dal tribunale di Reggio Emilia" nei confronti "di un soggetto originario di Cutro (in provincia di Crotone)". Il soggetto in questione, "già indagato per associazione mafiosa, riciclaggio ed altro" ha "tentato di dissimulare le disponibilità economiche intestando fittiziamente a prestanome le ditte Edili Opera Srl e Top Service Srl, entrambe aventi sede in Montecchio Emilia (Reggio Emilia), operanti in Emilia Romagna e Valle d'Aosta".

 

Clara Rossi

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