Rischio sismico, Regione e Comuni fanno il punto della situazione in Valle d'Aosta

 

Dopo il terremoto del Centro Italia, i Comuni sollecitati a completare la ricognizione degli interventi da compiere sul territorio

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AOSTA. Il terremoto che ha devastato interi paesi del Centro Italia ha riportato ancora una volta l'attenzione sulla necessità di adeguare il patrimonio edilizio alle disposizioni antisimiche e di eseguire correttamente i lavori. Regione e Comuni si sono riuniti ieri ad Aosta, nella sede del Consiglio permanente degli enti locali, per fare il punto della situazione.

La Valle d'Aosta è tra le aree dell'Italia a rischio sismico più basso - su una scala da 1 a 4, dove 1 indica le zone più pericolose e 4 le zone in cui i terremoti sono più rari, si colloca al 3 - ma tale classificazione ovviamente non esime dall'effettuare i necessari lavori di messa in sicurezza. Con i Comuni quindi l'Amministrazione regionale ha avviato una fase di confronto per capire quali opere sono state compiute e quali sono ancora da compiere.

«E' opportuno, in questo momento, rafforzare e dare impulso al confronto con gli enti locali per un aggiornamento della situazione esistente, sulla base di quanto previsto dalla legge regionale 23 del 2012, che pone in capo alla Regione funzioni di indirizzo e di coordinamento nei confronti dei Comuni per quanto attiene la questione del rischio sismico, per assicurare unitarietà e uniformità di trattamento su tutto il territorio regionale» spiega il presidente della Regione, Augusto Rollandin. E' «fondamentale», continua, «definire una scala delle priorità degli interventi e chiarire i rispettivi ruoli partendo da conoscenze certe e puntuali con la condivisione e la partecipazione dei Comuni».

«I sindaci - aggiunge il presidente della Regione - sono coscienti di quanto sia per loro importante porre massima attenzione nella tutela del territorio di fronte a qualsiasi fenomeno naturale. Compito della Regione è dare loro supporto nell'individuazione delle azioni da attuare e degli interventi da realizzare».

«I Comuni - conferma il presidente del Consiglio permanente degli enti locali, Franco Manes - hanno parte attiva per quanto è delle iniziative di sorveglianza e di adeguamento del territorio, degli edifici pubblici, così come delle autorizzazioni rilasciate ai privati, sia in fase di ristrutturazione sia nella costruzioni di nuove edifici. E' quindi nostro doveroso interesse raccogliere la nuova sollecitazione del Presidente della Regione a definire la ricognizione di quanto fatto e di quanto vi è ancora da fare» e concordare «con l'Amministrazione le priorità, i modi, i tempi e i finanziamenti degli interventi».

A livello di Regione, da alcuni mesi l'Amministrazione ha iniziato a programmare gli interventi da effettuare in particolare sulle scuole di sua proprietà. Una delibera di fine aprile «ha dato il via a un percorso di riorganizzazione e riqualificazione degli edifici scolastici di 2° grado siti in Aosta» ricorda l'assessore alle Opere pubbliche Mauro Baccega. «La nuova scuola di via Federico Chabod, che sarà consegnata agli studenti con l'avvio dell'imminente anno scolastico, sarà già un edificio completamente ristrutturato e reso conforme alla normativa antisismica. E così a seguire tutti gli altri edifici scolastici previsti nella programmazione», dice.

Più in generale l'assessorato ha predisposto un gruppo di lavoro tecnico che si sta occupando di «formulare un quadro conoscitivo dello stato di fatto degli edifici di proprietà regionale o in locazione - spiega ancora Baccega -. L'obiettivo è quello di individuare i criteri per definire un ordine di priorità per pianificare e quantificare con precisione dal punto di vista economico gli interventi eventualmente necessari» per rispettare i criteri antisismici.

 

Marco Camilli

 

 

 

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