Terremoto, continuano le scosse tra Umbria e Marche. 40mila sfollati

 

Il sisma ha provocato crolli in 100 Comuni

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La terra non smette di tremare nell'Italia centrale e continua l'incubo di tante persone che ormai dal 24 agosto scorso vivono nella paura. Ieri mattina alle 7.40 si è registrata una scossa di magnitudo 6,5, a una profondità di 10 chilometri e con epicentro tra Norcia, Preci, Visso e Castel S. Angelo sul Nera. Circa 50 scosse di minore entità si sono susseguite nelle due ore successive. E ancora stanotte un'altra scossa di magnitudo 4,2 e centinaia di scosse minori.

Si tratta del sisma più violento in Italia dal 1980, quando fu sconvolta l'Irpinia. Il bilancio è drammatico: nessun morto ma circa 20 feriti e 40mila sfollati, di cui 25mila nelle Marche. Ingenti i danni al patrimonio storico e artistico: la cattedrale di S. Benedetto, a Norcia, è stata quasi completamente distrutta. Crolli a Castelluccio e a Preci, vicino Norcia, e ancora ad Arquata del Tronto e ad altri centri già colpiti dal terremoto di Amatrice. In totale, sono 100 i Comuni in cui si sono verificati dei crolli. Nelle zone più vicine all'epicentro problemi per l'acqua potabile e almeno 15mila utenze senza energia elettrica.

Molta paura anche a Roma, dove la scossa è stata avvertita nitidamente. Chiuse per alcune ore sia le due linee della metropolitana sia la basilica di San Paolo fuori le Mura - per la formazione di alcune crepe e per la caduta di alcuni pezzi di cornicione - e quella di San Lorenzo fuori le mura. Oggi nella Capitale, per ordinanza della sindaca Virginia Raggi, scuole chiuse "in via meramente cautelativa" per valutare se il terremoto abbia comportato lesioni o comunque danni gravi agli edifici.

 

Clara Rossi

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