La Corte Costituzionale boccia la legge regionale che lega il mandato del comandante all'indirizzo politico del governo
AOSTA. La Corte costituzionale ha bocciato la legge regionale 22/2010 nella parte in cui lega il mandato del capo dei vigili del fuoco della Valle d'Aosta al mandato politico del governo.
Secondo la Consulta il ruolo di comandante non è apicale bensì tecnico, non è legato all'indirizzo politico dell'amministrazione in carica perché non rientra nello spoils system e dunque non rientra tra gli incarichi fiduciari affidati dall'organo politico. Di conseguenza, il presidente della Regione non può disporre la revoca del comandante "in qualsiasi momento" né condizionare la durata del mandato a quella del governo.
La questione è nata con il ricorso al giudice del lavoro di Aosta di Salvatore Coriale, declassato nel settembre 2015 su decisione della giunta regionale da comandante a vice comandante dei vigili del fuoco della Valle d'Aosta.
Secondo la Corte costituzionale, le disposizioni regionali sul comandante del 115 indicano "con chiarezza la natura non apicale e tecnica dell'incarico" dal momento che non c'è stata "una sua collaborazione al processo di formazione dell'indirizzo politico regionale in materia di servizi antincendi, né di un suo immediato rapporto, in tale materia, con l'organo politico regionale che conferisce l'incarico".
Eventuali revoche dell'incarico non possono essere decise senza una "specifica valutazione dell'attività svolta e senza applicare le necessarie garanzie procedimentali", come accade per gli incarichi dirigenziali di natura tecnica.
C.R.