Geenna, il gip: rapporti tra il capo della locale e l'ex presidente della Regione

Palazzo regionale

AOSTA. Un progetto per «prendere il potere e governare la Valle d'Aosta» viene descritto nelle pagine dell'inchiesta Geenna sugli intrecci tra politica e 'ndrangheta in Valle d'Aosta. 

«Il programma criminoso - scrive il gip di Torino nell'ordinanza dei 16 arresti riportata dall'Ansa - consiste nel continuare a fare infiltrare i sodali dell'organizzazione e i soggetti contigui alla stessa ed eletti con i voti convogliati dagli associati nei massimi organi istituzionali e politici della Valle d'Aosta».

Il gruppo aostano «attraverso una tipologia di rapporti improntati ad una non manifesta azione violenta - spiega ancora il giudice torinese -, ma comunque espressione di pressione e intimidazione, è riuscita di fatto a costruire una rete di relazioni, connivenze, rapporti con istituzioni e con esponenti che ricoprono ruoli di interesse in settori importanti della società civile valdostana, funzionali a creare quel tessuto connettivo necessario per realizzare gli scopi e le finalità di un'associazione di tipo mafioso».

Secondo gli inquirenti, per portare a termine il piano sarebbe stato attivato un canale diretto con il coinvolgimento di Marco Di Donato, ritenuto il capo della "locale" di Aosta, e del "testone", cioè l'ex presidente della Regione Augusto Rollandin, che non risulta indagato. Il nome di quest'ultimo compare una trentina di volte nell'ordinanza del gip.



 

Marco Camilli

 

 

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