AOSTA. Cordoglio per la morte di Ida Desandré, figura della Resistenza valdotana che fu catturata ed incarcerata nei lager nazisti. Sopravvisse e fu liberata nel 1945 e nel tempo, grazie alle sue testimonianze, divenne un prezioso esempio di coraggio e speranza. Aveva 96 anni.
«Ida Desandré rappresentava una vera e propria testimonianza della guerra e di tutte le ingiustizie e i soprusi che sempre la accompagnano», dice il presidente della Regione Antonio Fosson. «Una donna che senza esitazione partecipò, insieme al marito Giovanni Contardo, alla Resistenza, e per questo motivo, una volta catturata, conobbe il dramma dei campi di concentramento, Ravensbrück, poi Salzgitte e infine Bergen Belsen, dove fu liberata il 15 aprile 1945. E forse, il grande merito di Ida iniziò proprio dal momento in cui cominciò a raccontare la sua storia e a testimoniare la sua deportazione davanti a tanti studenti delle scuole, a tanti cittadini valdostani. Nel 1976 rilasciò la sua prima intervista».
Il Consiglio regionale ieri ha osservato un minuto di silenzio. «Oggi - ha affermato la presidente del Consiglio regionale Emily Rini - la Valle d'Aosta perde uno dei grandi interpreti della sua storia contemporanea. Ida Désandré e il suo insegnamento di vita rimarranno per sempre nei nostri cuori».
Nel 2007 Désandré fu insignita dell'onorificenza di Chevalier de l'Autonomie. Ricevette anche la Medaglia d'Onore della presidenza della Repubblica.
redazione