Sotto accusa parte della commissione giudicatrice e quattro candidati che sarebbero stati facilitati
AOSTA. È ripreso ieri davanti al gup Giuseppe Colazingari il processo con rito abbreviato sul concorso per l'assunzione di medici ginecologi del 2018 dell'Azienda Usl Valle d'Aosta annullato per sospette irregolarità. Le accuse sono concorso in abuso d'ufficio e concorso in rivelazione di segreti d'ufficio.
Il pm Luca Ceccanti ha chiesto la condanna dei sei imputati: un anno per il direttore di Ostetricia e ginecologia e presidente della commissione giudicatrice, Livio Leo, e otto mesi per il membro della commissione Enrico Negrone e per i candidati Veronica Arfuso, Andrea Capuano, Francesca Deambrogio e Riccardo Fiorentino. Questi ultimi sono sospettati di aver beneficiato di facilitazioni che hanno consentito loro di superare la prima prova scritta (poi annullata) con punteggi molto alti.
Sempre secondo l'accusa inoltre il tipo di esame sottoposto ai candidati doveva prevedere una serie di quesiti a risposta aperta e non un test a risposta multipla, come è invece avvenuto.
L'Azienda Usl è parte civile e ha chiesto un risarcimento per danni d'immagine e patrimoniali di oltre 30.000 euro.
L'udienza riprenderà il 7 maggio.
Marco Camilli