Condanna ridotta per Falloni, i giudici d'appello: 'quadro di desolante solitudine'

Le motivazioni della Corte d'assise d'appello di Torino che ha riconosciuto le attenuanti generiche per l'omicidio di Elena Raluca Serban

 

La Corte d'assise d'appello di Torino ha depositato le motivazioni della sentenza con cui, lo scorso febbraio, ha ridotto a 24 anni la condanna del trentasettenne Gabriel Falloni per l'omicidio a scopo di rapina di Elena Raluca Serban.

I giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche segnalando "il quadro di estrema, desolante solitudine che pare averne accompagnato, se non l'intera esistenza, quando meno la fase adulta" di Falloni. L'uomo "non aveva amici, non aveva relazioni affettive, era in urto con la propria famiglia d'origine. Le testimonianze raccolte sul suo conto lo descrivono come un soggetto dall'invadenza eccessiva e perciò inquietante, incapace di intrattenere normali relazioni con gli altri. La perizia disposta dalla Corte valdostana, su istanza della difesa, ha accertato che l'imputato soffre di un Disturbo di personalità di tipo antisociale", si legge nella sentenza. 

"Proprio in quanto si è accertato che tutto ciò non ha e non ha avuto riflessi sulla sua capacità di intendere e di volere, più che andare alla ricerca delle sue colpe, appare conforme ad equità dargli rilievo mitigando il trattamento sanzionatorio", aggiunge la Corte d'assise d'appello.

I giudici riconoscono "l'assenza di scrupoli e l'indole violenta dell'imputato, non certo una sua particolare abilità criminale" e il fatto che "la vittima fosse totalmente indifesa".

Falloni, reo confesso, ha ucciso la trentaduenne Elena Raluca Serban in occasione di un appuntamento organizzato nell'abitazione di lei tramite annunci di incontri sessuali. La sera del 17 aprile 2021 ha rapinato e ucciso la donna strangolandola e sgozzandola e sottratto un bottino di circa 8.000 euro. Immortalato dalle telecamere di sicurezza del condominio, l'uomo è stato velocemente riconosciuto dalle forze dell'ordine. Pochi giorni dopo, il 21 aprile, mentre era rientrato in Valle d'Aosta dopo una fuga a Genova, è stato arrestato.

 

 

Marco Camilli

 

 

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