Non paga le giocate al Lotto, tabaccaio dovrà risarcire l'Erario

Confermata in Appello la condanna a pagare circa 400mila euro

Dovrà risarcire con circa 400mila euro l'Agenzia delle Dogane il tabaccaio aostano che aveva giocato al Lotto nella propria tabaccheria senza tuttavia pagare le giocate, sottraendo risorse economiche all'erario.

Esaminando il suo appello contro la sentenza di primo grado, la III Sezione centrale d'appello della Corte dei Conti ha confermato la condanna. Assolto nel procedimento penale per peculato "perché il fatto non sussiste", il tabaccaio si era difeso affermando di essere ludopatico (i 400mila euro sono stati scommessi in circa due settimane) e che questa dipendenza dal gioco d'azzardo lo avrebbe reso incapace di intendere e di volere. Per i giudici tuttavia l'uomo «ha prodotto unicamente certificazione sanitaria postuma rispetto ai fatti e dai quali non emerge, al di là della patologica ricerca del gioco d'azzardo, una incapacità del soggetto di percepire in modo adeguato gli stimoli provenienti dalla realtà circostante e di autodeterminarsi proporzionalmente in modo funzionale ed adattivo».

Il tabaccaio aveva anche ripreso la decisione di un giudice civile secondo cui l'obbligo di versare i proventi del gioco «sorge per il concessionario soltanto con la riscossione e l'incasso effettivo delle giocate», mentre lui aveva giocato «soldi puramente virtuali (e quindi fittizi)» senza quindi alcun incasso. Nella sentenza però si legge che, al contrario, bisogna «determinare il debito del concessionario nei confronti dell’erario in relazione al coacervo delle giocate effettuate e non del riscosso».

 

 

Marco Camilli

 

 

 

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