In primo grado il politico era stato condannato a un risarcimento per un intervento in Consiglio regionale
Enrico Tibaldi in Consiglio regionale
La Corte di Appello di Genova ha assolto Enrico Tibaldi, consigliere regionale fino al 2013, dall'accusa di aver leso l'immagine della Watergenpower Srl, società ligure che fornì dei macchinari di produzione cinese a CVA (e che nel frattempo è stata dichiarata fallita).
All'epoca Tibaldi, intervenendo in consiglio regionale, parlò di macchinari "difettosi" acquistati da CVA per 15 milioni di euro. Un'affermazione che gli valse in primo grado la condanna in sede civile a versare un risarcimento di 10.000 euro.
«La cronaca giudiziaria deve rispettare: la verità dei fatti, anche soltanto putativa; la pertinenza dell'informazione consistente nell'interesse pubblico alla diffusione e conoscenza della notizia; e la continenza intesa come utilizzo di una forma linguistica civile e mai offensiva. Tali condizioni minime risultano rispettate», evidenziano i giudici della II sezione di Appello motivando l'assoluzione. «Oltre al diritto di cronaca, la libertà di espressione tutelata è anche quella della critica politica, poiché la notizia è rappresentata dalla pubblicazione parziale di un intervento di un consigliere regionale, nell'esercizio delle proprie funzioni», aggiungono i giudici.
M.C.