I giudici hanno esaminato il caso di un valdostano in difficoltà dopo essere stato licenziato
AOSTA. Tornerà in Appello il caso di un ex marito valdostano che, licenziato, non versava più l'assegno di mantenimento alla donna da cui si era separato. La Corte di Cassazione ha infatti deciso che, prima di emettere una condanna per la violazione degli obblighi di assistenza familiare, i giudici devono valutare se il mancato pagamento sia una scelta o, come pare il caso in questione (e molti altri simili), se sia dovuto ad una effettiva difficoltà economica dell'uomo e quindi a una "incapacità di adempiere".
"L'assegno in favore del coniuge separato ha una funzione di mantenimento dello stesso tenore della vita coniugale", ricorda la sesta sezione penale, ma bisogna tener conto del fatto che le "variazioni di reddito tali da poter incidere sul tenore di vita avrebbero inciso anche in caso di persistenza del rapporto di matrimonio".
I giudici di Torino (e quelli di Aosta prima di loro) non hanno controllato "se la condizione economica dell'interessato consentisse l'adempimento", afferma la Cassazione, e dovranno ora riesaminare il caso.
La decisione della Cassazione rappresenta un importante precedente per tanti ex mariti che, specialmente in questi anni di crisi, si trovano in grandi difficoltà economiche.
Clara Rossi