L'avvocato difensore: «disumanità della custodia cautelare preventiva»
Si è tolta la vita nel carcere di Torino dove era detenuta la donna di 64 anni accusata, insieme al marito, di violenze sessuali nei confronti del proprietario di casa a Cogne. Lo riporta il Corriere.it insieme alle dichiarazioni dell'avvocato difensore.
«La tragica notizia di un detenuto suicida in attesa di giudizio - afferma il legale, Massimo Bellini - mette in luce l'ingiustizia e la disumanità della custodia cautelare preventiva. Privare una persona della libertà senza una condanna definitiva non solo mina la presunzione di innocenza, ma può anche infliggere sofferenze psicologiche insopportabili».
La donna era sottoposta a custodia cautelare nel padiglione femminile del Lorusso e Cutugno. Il suo è il trentaseiesimo suicidio avvenuto in carcere quest'anno.
Il marito di 65 anni è anche lui accusato di violenze nei confronti del proprietario dell'abitazione. Agli inquirenti la coppia aveva affermato che i rapporti sessuali erano consensuali.
M.C.