La Corte di Appello di Milano stabilisce un risarcimento per il tempo trascorso agli arresti domiciliari
L'ex procuratore facente funzioni di Aosta Pasquale Longarini dovrà ricevere un indennizzo per il periodo trascorso agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta, il cui processo è terminato con l'assoluzione, in cui era sospettato di rivelazione di segreto d'ufficio, favoreggiamento e induzione indebita a dare o promettere utilità.
L'indennizzo stabilito dalla Corte di appello di Milano, con sentenza di inizio agosto diventata definitiva, è di 48.800 Euro, cioè 800 Euro per ognuno dei 61 giorni di «libertà ingiustamente compromessa».
Si tratta di un maxi indennizzo: come sottolineato dai legali, Ascanio Donadio e Corinne Margueret, la somma è «sette volte superiore a quello che secondo il calcolo matematico sarebbe stato dovuto», vale a dire 117 euro al giorno.
Longarini, oggi giudice civile a Imperia, secondo i magistrati ha avuto «comportamenti del tutto neutri, inidonei ad influire concausalmente nell’applicazione e nel successivo mantenimento della misura restrittiva della libertà personale a suo carico». Inoltre va considerato «il nocumento derivante dall’appannamento dell’immagine» dell'allora procuratore facente funzione.
Marco Camilli