Assoluzione per Carcea, condannati gli altri tre imputati. Stabiliti anche risarcimenti per Regione, Comuni di Aosta e Saint-Pierre e Libera
Una assoluzione e tre condanne: si conclude così il processo di Appello bis davanti alla III Sezione penale di Torino per gli imputati del processo Geenna, sulla presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta.
Assolta "perché il fatto non sussiste" Monica Carcea, ex assessore comunale di Saint-Pierre, imputata per concorso esterno in associazione mafiosa e condannata, nel precedente processo d'Appello a sette anni di reclusione.
Condanne confermate invece - ma con rideterminazione delle pene e modifica di alcuni capi di accusa - per Antonio Raso, Nicola Prettico ed Alessandro Giachino. Per il primo, ristoratore di Aosta, la condanna è a otto anni di reclusione (l'accusa ne aveva chiesti dieci) mentre per l'ex consigliere comunale di Aosta Prettico e per Giachino la condanna è di sei anni e otto mesi ciascuno (otto anni era la richiesta dell'accusa). I tre dovranno inoltre risarcire le parti civili: la Regione autonoma Valle d'Aosta per 30.000 euro, il Comune di Aosta per 20.000 euro, il Comune di Saint-Pierre per 5.000 euro e infine l'associazione Libera per altri 5.000 euro.
Non è escluso che le difese o il procuratore decidano di proporre ricorso in Corte di Cassazione una volta lette le motivazioni delle sentenze.
M.C.