Osapp chiede l'intervento del ministro Nordio: «carcere di Aosta non può continuare a essere ignorato»
È il sindacato Osapp, Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria, a descrivere nel dettaglio ciò che è accaduto questo fine settimana con la protesta dei detenuti nella casa circondariale di Brissogne - uno degli istituti penitenziari italiani in cui si sono verificate delle rivolte delle ultime ore.
Il sindacato spiega che tre persone si sono barricate per protesta nel "reparto di transito" dell'istituto penitenziario da sabato pomeriggio. Gli stessi avevano già compiuto atti simili in altre carceri in precedenza. I tre hanno anche «cosparso il pavimento di olio e detersivo, per rendere più difficile l'intervento del personale».
«Sebbene intorno a mezzogiorno di oggi sembrasse che la situazione si stesse normalizzando, uno dei tre detenuti si è successivamente arrampicato sul muro divisorio dei cortili passeggi, dove si trova tuttora, in segno di ulteriore protesta», racconta l'Osapp. La situazione ha reso necessario richiamare in servizio tutto il personale disponibile. Malgrado la «lunga opera di persuasione nei confronti dei detenuti», gli stessi «hanno rifiutato ogni forma di collaborazione».
L'Osapp, attraverso il segretario Leo Beneduci, chiede l'intervento del ministro Carlo Nordio. «Il carcere di Aosta non può continuare a essere ignorato. Il personale è allo stremo, i detenuti spadroneggiano e l'amministrazione penitenziaria tace. È ora che qualcuno si assuma la responsabilità politica e istituzionale di questo scempio».
redazione