Iniziata l'udienza per i 27 imputati. Per 7 potrebbe scattare la legge Severino
AOSTA. E' iniziata questa mattina l'udienza del processo d'Appello a Torino sulle "spese pazze" sostenute nella passata legislatura dai gruppi del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Gli imputati, tra politici e funzionari di partito, sono 27: tutti in primo grado sono stati assolti dalle accuse a vario titolo di peculato, finanziamento illecito di partiti e indebita percezione di contributi pubblici per l'editoria.
La sentenza dovrebbe arrivare a metà giornata, dopo la replica del procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi e le controrepliche delle difese. Avenati Bassi si è occupato anche della "rimborsopoli" piemontese: «L'assoluzione totale - ha dichiarato in aula - sarebbe una giustizia a macchia di leopardo. E'
vero però che ci sono posizioni più sfumate e forse il processo doveva essere differenziato».
La decisione della Corte di Appello è attesa anche a livello politico. Dei 27 imputati infatti 9 siedono attualmente nell'assemblea regionale e per 7 di essi, in caso di condanna, dovrà essere applicata la legge Severino che prevede la sospensione dalla carica di consigliere e, immediatamente, da quelle di assessore. Il complesso iter toccherà Torino, Roma e Aosta poiché i provvedimenti del tribunale dovranno essere firmati dal presidente del Consiglio dei ministri e poi tornare al Consiglio Valle per gli adempimenti previsti dalla legge.
Marco Camilli