Luce verde in Consiglio regionale alla cava di ghiaia in frazione Chetoz

Contro il progetto di estrazione numerosi residenti di Quart e Nus avevano firmato una petizione

 

Chetoz

«Alla luce della documentazione che ci è stata fornita, la nostra non ha potuto che essere una presa d'atto rispetto a questa estrazione di materiali inerti». Così il presidente della IV Commissione consiliare, Giulio Grosjacques, ha relazionato oggi in Consiglio regionale a proposito della petizione contro l'apertura di una cava di ghiaia in frazione Chetoz, nel comune di Quart.

Nelle scorse settimane la IV e la III Commissione hanno approfondito la questione incontrando i rappresentanti dei firmatari Sergio Pession e Renzo Farinet, il coordinatore regionale del Dipartimento Ambiente Luca Franzoso e il sindaco di Quart Fabrizio Bertholin.

In base al progetto la cava consentirà l'estrazione di 12mila metri cubi di materiale. Il sito sarà distanziato 119 metri dalla più vicina abitazione di Chetoz e 200 metri dalla più vicina abitazione di La Plantaz.

Le Commissioni nel corso delle varie audizioni hanno ricevuto chiarimenti sulle criticità sollevate dai 99 firmatari della petizione che abitano le due frazioni. Sul problema delle polveri e dei rumori provocati dalla cava sono previste misure di contenimento per limitare i disagi, alla chiusura del sito è previsto un intervento di recupero ambientale per limitare l'impatto sul paesaggio e, quanto all'eventuale instabilità del terreno provocata dall'attività di estrazione, la relazione geologica non ha fatto emergere «situazioni che possano dare motivo di preoccupazione».

I residenti delle frazioni di Chetoz e di Jacquemin - La Plantaz a Nus contestavano anche la pubblica utilità dell'opera. «Non è una speculazione - ha detto in aula l'esponente unionista presidente della IV Commissione - perché la quantità di materiale sarà limitata e questa cava non andrà a creare grandi sconvolgimenti in quell'area».

 

 

E.G.

 

 

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