A Nus una petizione degli allevatori sulla gestione della rete idrica

L'iniziativa ha coinvolto anche allevatori di altri Comuni, tutti interessati dal problema della carenza di acqua

 

Petizione on line

È partita da Nus ma ha finito per coinvolgere allevatori di molti altri Comuni valdostani una petizione promossa anche on line sui problemi della carenza idrica e della gestione dei rus neuveins.

I firmatari si rivolgono al Comune di Nus, alla Regione, al consorzio irriguo del Rivo Val, all'Arev e anche alle società di gestione delle centraline idroelettriche per  evidenziare un problema che, si legge, «si presenta con modalità sempre più gravi a partire dall'estate 2021, con una disponibilità di acqua per l'irrigazione via via inferiore, fino a venire a mancare totalmente in alcuni periodi».

Secondo la petizione la carenza d'acqua è dovuta «solo marginalmente» alla siccità. Altri fattori influenzano la portata dei canali irrigui e, con essa, lo svolgimento delle attività agro-pastorali e disagi ai cittadini. «Viste le mutate condizioni climatiche», la petizione chiede di modificare le date del periodo di irrigazione «per poter garantire l'abbeverata degli animali presenti nei prati nella stagione autunnale».

«La disponibilità inferiore di acqua nella stagione in corso - si legge ancora - è in gran parte condizionata dall'entrata in funzione di alcune centraline idroelettriche facenti riferimento al corso del Torrente Saint-Barthélemy e al Ru de Val. Se è vero che l'acqua viene restituita al territorio dopo l'impiego per produrre energia idroelettrica, ciò avviene nella maggior parte dei casi in aree differenti rispetto a quelle in cui veniva utilizzata originariamente, da cui i disservizi lamentati dalla popolazione».

On line finora si contano poco meno di 260 firme a sostegno dell'appello "Lasciateci l'acqua per abbeverare gli animali e per irrigare prati, orti, giardini". L'iniziativa come detto riguarda Nus, ma «è emerso come il medesimo problema abbia interessato anche altri comuni del territorio valdostano» spiega una dei firmatari, l'allevatrice Marzia Verona. Per questo le sottoscrizioni arrivano da allevatori e agricoltori di tutta la Valle d'Aosta che sperano in questo modo di sollecitare un più ampio dibattito sulla problematica che riguarda numerose aziende agricole del territorio. 

 

 

Clara Rossi

 

 

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