Minoranza scettica sulla validità giuridica del documento
QUART. Con l'astensione della minoranza, il Consiglio comunale di Quart ha dato il via libera alla Consulta ed alla Giunta di elaborare il "Registro comunale delle dichiarazioni anticipate di volontà in materia di autodeterminazione".
«È compito di un Comune affrontare temi che non sono propriamente amministrativi ma che interessano i propri cittadini. Siamo determinati a farlo anche in tempi brevi» ha affermato il sindaco Giovanni Barocco spiegando il perché di questa iniziativa che porterebbe Quart ad essere il primo Comune della Valle d'Aosta ad attivare il Registro.
La proposta non ha convinto del tutto i consiglieri di opposizione. «Accogliamo con favore la richiesta di trattare l'argomento all'interno del Consiglio» ha detto la capogruppo Manuela Bergamasco chiedendo però di limitarsi a fare da «promotori dell'iniziativa presso gli enti che hanno la competenza per normare il settore, affinché l'indicazione del cittadino abbia una garanzia giuridica». Sulla stessa linea Bruno Chaussod che, per «evitare di creare illusioni su una materia così delicata», ha lanciato l'idea di «utilizzare lo strumento di una risoluzione per sensibilizzare gli altri Comuni e il Consiglio regionale affinché si giunga a un'azione di concerto per promuovere la sensibilizzazione al tema».
La consigliera di maggioranza Cristina Desandré ha replicato che sono già 140 i Comuni in Italia che hanno adottato un Registro analogo e che anche il Friuli Venezia Giulia ha deliberato in materia. «L'istituzione del Registro - ha aggiunto - non esclude comunque la possibilità di avviare la sensibilizzazione che la minoranza chiede».
«La dottrina del Centro studi della Camera dei Deputati riconosce ai Comuni la facoltà di raccogliere le dichiarazioni dei cittadini sul tema senza violare la competenza statale», ha concluso Barocco.
C.R.